Per la scelta del glucometro, spesso ci si riferisce alla certificazione ISO 15197
Per valori di glicemia superiori a 100 mg/dl (milligrammi di glucosio in 100 millilitri di sangue), il dato è considerato accurato se è compreso in un intervallo inferiore al 15% (per esempio, se al valore reale di 150 mg/dl osservato con le analisi di laboratorio, il glucometro "legge" entro il 15% in più o in meno); per valori di glicemia inferiori a 100 mg/dl, il dato è considerato accurato se è compreso in un intervallo di più o meno 15 mg/dl. La precisione richiesta è invece pari al 95% (cioè la misurazione è poco precisa se ricade nell'intervallo un numero di volte inferiore a questa percentuale).
In alcune circostanze, tuttavia, anche lievi margini di errore possono rappresentare un rischio per la salute della persona diabetica; per esempio, un'ipoglicemia (40 mg/dl) asintomatica potrebbe passare inosservata se il glucometro rileva un valore superiore. Si tratta certamente di casi estremi, ma è comunque importante tenerne conto perché potrebbero indurre a una terapia sbagliata. Anche l'International Organization for Standardization si è attivata in questo senso proprio per evitare questo tipo di errori e sta rivedendo in senso più restrittivo il range di oscillazioni accettabili. Infine, un altro punto importante da considerare in termini di affidabilità è il fatto che alcuni glucometri siano meno sensibili rispetto ad altri a eventuali "interferenze", alterando - di conseguenza - i valori glicemici osservati. Per esempio, anemia, variazioni dell'ematocrito, valori elevati di colesterolo o trigliceridi nel sangue possono condizionare il risultato della misurazione. In queste situazioni e in altre eventuali di cui vi parleranno durante l'addestramento è importante chiedere consiglio al proprio medico o diabetologo per verificare che il glucometro che si usa sia adeguato per la propria situazione individuale. Anche altitudine, temperatura e umidità dell'ambiente possono influenzare il risultato della misurazione; al contrario, l'influenza dei farmaci assunti alle comuni dosi terapeutiche è generalmente del tutto trascurabile
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