Il glucometro
La misurazione della glicemia fa parte della terapia del diabete ed è ormai opinione comune anche tra gli Esperti che svolta un ruolo molto importante nella gestione della malattia. Numerosi studi hanno ampiamente dimostrato i vantaggi di un regolare automonitoraggio della glicemia da parte delle persone diabetiche per controllare meglio il proprio diabete, gestire le situazioni più a rischio e soprattutto prevenire le complicanze a lungo termine, l'aspetto più temibile del diabete. Ma qual è lo strumento più indicato per la misurazione quotidiana della glicemia? Il cosiddetto glucometro, uno strumento con cui il diabetico di recente diagnosi dovrà prendere confidenza.
Che cos'è
Il glucometro è un piccolo apparecchio portatile per la misurazione rapida e quotidiana della glicemia da parte del paziente, in qualsiasi momento della giornata.
Consente di misurare la glicemia su sangue intero, di solito sangue da un vaso capillare ottenuto dalla puntura del polpastrello di un dito o sedi alternative. Grazie al glucometro è possibile monitorare regolarmente la glicemia, anche più volte al giorno quando necessario. L'esperienza clinica maturata in questi ultimi anni conferma che è proprio grazie all'autogestione della glicemia ottenibile con questi piccoli strumenti di homecare che le persone diabetiche diventano progressivamente più consapevoli del rapporto esistente tra terapia (ipoglicemizzanti orali o insulina), stile di vita (alimentazione, attività fisica, fumo, farmaci etc) e andamento della propria glicemia. La possibilità di monitorare regolarmente, grazie al glucometro, il proprio livello di glucosio nel sangue, fino a prendere totale confidenza con lo strumento, consente al diabetico, di qualsiasi tipo, di potersi regolare in modo autonomo tutti gli altri aspetti della terapia, tenendo costantemente sotto controllo il diabete e soprattutto agendo in modo preventivo sulle complicanze.
I glucometri di ultima generazione
La scelta del glucometro
Le caratteristiche di base per una buona scelta secondo l'Associazione Medici Diabetologi (AMD) e la Società Italiana di Diabetologia (SID)
10 regole per andare d'accordo con il vostro glucometro
Per la scelta del glucometro, spesso ci si riferisce alla certificazione ISO 15197
Come effettuare il controllo di qualità del glucometro
Quali possono essere le cause di valori glicemici inattendibili?
Esistono pungidita migliori di altri?
I glucometri di ultima generazione
Il progresso tecnologico e l'incessante ricerca scientifica intorno al diabete e ai glucometri ha consentito di sviluppare sistemi sempre più accurati, precisi e all'avanguardia e nel contempo semplici da utilizzare per favorire l'adesione del paziente alla cura e al controllo della sua gestione. L'ultima generazione di glucometri è stata progettata per facilitare sempre più la gestione individuale del diabete grazie ad alcune caratteristiche che permettono di personalizzare la misurazione come ad esempio marcatori del pasto o i promemoria per la misurazione dopo il pasto. Inoltre, grazie alla possibilità di tenere un diario elettronico delle misurazioni effettuate e dei pasti è possibile costruire un profilo personalizzato dell'andamento della propria glicemia, distinguendo tra iperglicemia (livelli elevati di glucosio nel sangue) a digiuno, prima e dopo un pasto.
In un prossimo futuro le misurazioni giornaliere saranno rese ancora più semplici e friendly. La ricerca, infatti, sta cercando di mettere a punto glucometri all in one che racchiudano in un unico strumento compatto tutto ciò che serve compreso il dispositivo pungidito per rendere l'operazione ancora più facile, discreta e sicura.
I glucometri oggi a disposizione sono comunque molto pratici e discreti per venire incontro alle difficoltà psicologiche, soprattutto all'inizio, che possono creare nella persona diabetica resistenze e scarsa propensione a misurare giornalmente la glicemia (molti diabetici, soprattutto di recente diagnosi, confessano di "guardarsi intorno" prima di effettuare la misurazione o comunque di viverla sempre con un certo disagio nei confronti di sguardi curiosi o indiscreti). Le dimensioni molto compatte, l'elevata funzionalità e il design maneggevole rendono questi piccoli strumenti la soluzione ideale per chiunque debba misurarsi la glicemia senza imbarazzi, in qualsiasi situazione, privata, sociale o di lavoro.
La scelta del glucometro
La prescrizione del glucometro varia nelle diverse regioni d'Italia: in alcune la fa il diabetologo o il Centro diabetologico, in altre il medico di famiglia, in qualcuna addirittura la ASL di competenza. Può capitare anche che sia la stessa farmacia a fornirlo gratuitamente, in base alle disponibilità di magazzino o alla possibilità di richiesta all'azienda produttrice.
NOTE IMPORTANTI
Nella prescrizione del vostro piano terapeutico il diabetologo specificherà il tipo di strumento scelto per/con voi (modello e nome commerciale; la prescrizione non è genericabile, quindi va bene per voi e non per un vostro familiare o un amico: ogni persona è diversa dall'altra). Il farmacista o l'ASL di competenza non dovrà sostituire lo strumento indicato dallo specialista prescrittore.
NUMERO VERDE
In genere, le aziende che producono glucometri mettono a disposizione un numero verde, a cui la persona diabetica o i familiari possono fare riferimento per qualsiasi problema tecnico.
In commercio esistono numerosi glucometri, strumenti di varie dimensioni, forma, modalità di impiego. In generale, il progresso tecnologico ha favorito la semplicità d'uso dei devices e la prevenzione di errori di utilizzo degli stessi. I glucometri di oggi sono molto più piccoli rispetto ai primi e più rapidi che mai. Tutti gli strumenti sono molto simili tra loro in termini di affidabilità e prestazioni. Possono esserci piccole differenze, per esempio, che riguardano la quantità di sangue richiesto per il test o il tempo necessario per ottenere il risultati. Quasi tutti i glucometri possono essere connessi a un computer e, in genere, le case produttrici forniscono gratuitamente il software necessario. Imparare ad effettuare il solo test della glicemia non è sufficiente, occorre anche interpretare correttamente i risultati. Quando viene prescritto un determinato glucometro, il personale sanitario che segue la persona diabetica fornirà tutte le istruzioni dettagliate per l'utilizzo dello strumento. Sarà anche importante dedicare del tempo alla discussione dei risultati dei test e delle modifiche da attuare per raggiungere i livelli di glicemia desiderati.
Le caratteristiche di base per una buona scelta secondo l'Associazione Medici Diabetologi (AMD) e la Società Italiana di Diabetologia (SID)
In generale, per chi prescrive un glucometro, le caratteristiche che sono da prendere in considerazione sono numerose e possono condizionare la scelta di un glucometro rispetto ad un altro in rapporto al tipo di persona diabetica (stile di vita, limitazioni manuali o visive etc) o alla situazione ambientale in cui verrà utilizzato lo strumento (per esempio in corso di attività sportiva o lavorativa, in diverse condizioni di temperatura ambientale):
- dimensioni e praticità/facilità d'uso
- range di temperatura operativa
- conservazione delle strisce
- durata del test, volume del campione
- durata delle batterie
- modalità di calibrazione
- modalità di inserzione ed espulsione della striscia (impatto ambientale-sicurezza)
- leggibilità del display
- possibile determinazione di altri test o parametri calcolati
- capacità di interagire via bluetooth o wireless con la pompa insulinica
- capacità di memorizzare i valori glicemici e disponibilità di software per la gestione sia dell'automonitoraggio che lo scarico di dati in ambulatorio
- messaggi di errore chiari e in lingua italiana
- e molti altri parametri più strettamente tecnici.
La scelta dipende anche spesso dalla capacità di autocontrollo e autogestione della persona con diabete: chi ha appena ricevuto la diagnosi avrà sicuramente minore dimestichezza di chi invece convive con il diabete da anni e quindi può cambiare nel tempo il modello del proprio glucometro conoscendo meglio le proprie esigenze pratiche quotidiane.
È importante sottolineare che per poter valutare l'autocontrollo della glicemia nel tempo, sia da parte del medico che da parte della persona diabetica, le informazioni devono essere recuperabili con semplicità dalla memoria. La memoria base dei dati (valore, data, ora) è una delle caratteristiche indispensabili di un glucometro; eventuali altre proprietà più avanzate sono da considerarsi anche in rapporto all'intensità della terapia antidiabetica personalizzata e al livello di autocontrollo dimostrato dal singolo diabetico. Infine, la possibilità di registrare ed analizzare i dati dell'autocontrollo dopo download in diversi formati analitici (grafici, indici di variabilità glicemica) consente alla persona diabetica di poter autogestire la terapia e di disporre di uno strumento obiettivo anche ai fini della valutazione delle ipoglicemie in vista della certificazione per il rilascio/rinnovo della patente di guida.
10 regole per andare d'accordo con il vostro glucometro
- Scegliete con il diabetologo o altro professionista competente il glucometro più adatto alle vostre esigenze e stile di vita.
- Prendete confidenza con il glucometro, leggete attentamente le istruzioni. In caso di dubbi, chiamate il produttore; in genere è disponibile un numero verde. Chiedete e conservate la garanzia (alcuni produttori danno la possibilità di richiederla per telefono o per email o nel sito).
- Seguite sempre le istruzioni per il buon mantenimento del glucometro e controllate la precisione periodicamente. In caso ci sia qualcosa che non va o abbiate dei dubbi, contattate il servizio clienti del produttore.
- Controllate regolarmente la batteria e la data di scadenza di tutti gli accessori del kit di autocontrollo della glicemia.
- Prendete nota in un diario personale dei valori osservati. Ogni tanto riguardate l'andamento nel suo complesso per essere consapevoli delle eventuali variazioni e per avere sempre in mente la visione globale dell'andamento della vostra glicemia nelle varie occasioni. Provate a fare confronti, a vedere che cosa cambia quando uscite a cena, o fate sport, o partite nel weekend per una gita etc..
- Non lasciatevi abbattere quanto i valori sono troppo alti: non vale la pena rovinarsi la giornata per questo. Il ragionamento da fare è: "Meno male che ho misurato la glicemia e mi sono resa conto che è alta; adesso so cosa fare per abbassarla". La possibilità di controllare la propria glicemia grazie al glucometro rappresenta uno strumento strategico per l'autonomia del diabetico. Gli consente una continua messa a punto per una gestione ottimale del diabete in ogni occasione.
- Quando andate dal diabetologo o dal team di cura del Centro, portate con voi il vostro diario del diabete. E' l'occasione per poter chiedere tutto ciò che volete e sciogliere qualsiasi dubbio anche il più banale. Accertatevi con il medico se state facendo tutto il possibile. Tra una visita e l'altra annotate sul diario tutte le domande che vi sorgono.
- Se non riuscite a raggiungere e/o a mantenere i vostri valori target di glicemia ed emoglobina glicata, stabiliti in precedenza, parlatene con il vostro medico che valuterà che cosa è meglio fare.
- Cercate di imparare il massimo da ciascuna misurazione per diventare sempre più autonomi nella gestione della malattia: valutate come reagisce la vostra glicemia e comportatevi di conseguenza.
- Conservate il glucometro con cura, in un ambiente fresco, possibilmente senza sbalzi di temperatura o eccessiva umidità che possono creare una condensa all'intero dello strumento con conseguente alterazione dell'affidabilità dei risultati.
Per la scelta del glucometro, spesso ci si riferisce alla certificazione ISO 15197
Per valori di glicemia superiori a 100 mg/dl (milligrammi di glucosio in 100 millilitri di sangue), il dato è considerato accurato se è compreso in un intervallo inferiore al 15% (per esempio, se al valore reale di 150 mg/dl osservato con le analisi di laboratorio, il glucometro "legge" entro il 15% in più o in meno); per valori di glicemia inferiori a 100 mg/dl, il dato è considerato accurato se è compreso in un intervallo di più o meno 15 mg/dl. La precisione richiesta è invece pari al 95% (cioè la misurazione è poco precisa se ricade nell'intervallo un numero di volte inferiore a questa percentuale).
In alcune circostanze, tuttavia, anche lievi margini di errore possono rappresentare un rischio per la salute della persona diabetica; per esempio, un'ipoglicemia (40 mg/dl) asintomatica potrebbe passare inosservata se il glucometro rileva un valore superiore. Si tratta certamente di casi estremi, ma è comunque importante tenerne conto perché potrebbero indurre a una terapia sbagliata. Anche l'International Organization for Standardization si è attivata in questo senso proprio per evitare questo tipo di errori e sta rivedendo in senso più restrittivo il range di oscillazioni accettabili. Infine, un altro punto importante da considerare in termini di affidabilità è il fatto che alcuni glucometri siano meno sensibili rispetto ad altri a eventuali "interferenze", alterando - di conseguenza - i valori glicemici osservati. Per esempio, anemia, variazioni dell'ematocrito, valori elevati di colesterolo o trigliceridi nel sangue possono condizionare il risultato della misurazione. In queste situazioni e in altre eventuali di cui vi parleranno durante l'addestramento è importante chiedere consiglio al proprio medico o diabetologo per verificare che il glucometro che si usa sia adeguato per la propria situazione individuale. Anche altitudine, temperatura e umidità dell'ambiente possono influenzare il risultato della misurazione; al contrario, l'influenza dei farmaci assunti alle comuni dosi terapeutiche è generalmente del tutto trascurabile
Come effettuare il controllo di qualità del glucometro
Secondo quanto riportato dall' Associazione Medici Diabetologi (AMD) e dalla Società Italiana di Diabetologia (SID) ".... un programma adeguato di controllo di qualità deve comprendere tutte le tappe dell'autocontrollo glicemico, dalla raccolta del campione alla misura della glicemia fino all'utilizzazione dei dati ottenuti. Per quanto concerne il funzionamento del glucometro, oltre alla calibrazione estemporanea è necessario prevedere periodicamente un controllo esterno." A scadenze prefissate, per esempio approfittando di un controllo per la determinazione dell' emoglobina glicata (HbA1c), " il valore glicemico ottenuto con il glucometro può essere confrontato con la glicemia determinata in laboratorio sul campione di sangue prelevato al paziente; le letture del glucometro possono essere anche verificate su campioni di riferimento a concentrazione nota di glucosio, sia a valori bassi che alti."
Quali possono essere le cause di valori glicemici inattendibili?
Con l'impiego dei glucometri attualmente disponibili, la scarsa accuratezza dei valori della glicemia ottenuti, cioè la presenza di misurazioni con errore totale (errore dello strumento + errore dell'operatore) superiore al 10% dipende nella maggior parte dei casi da errori e imprecisioni di chi esegue il test: per esempio il diabetico può dimenticarsi di fare il controllo periodico "esterno" del funzionamento dell'apparecchio, oppure può usare in modo scorretto le soluzioni di controllo, oppure ancora, non lavarsi e asciugarsi le mani prima della determinazione della glicemia, non effettuare una pulizia adeguata del glucometro, utilizzare in modo scorretto le strisce reattive (per esempio usando un tipo di strisce diverso da quello consigliato per il glucometro impiegato, modalità di conservazione non appropriate o diverse rispetto a quelle indicate nelle istruzioni d'uso, uso di strisce con data di scadenza obsoleta). Meno frequente, secondo i dati a disposizione, è l'insorgenza "spontanea" di guasti del glucometro; questa eventualità può essere infatti svelata e risolta in tempi brevi se il diabetico e/o il familiare che esegue il test si attiene all'uso abituale delle soluzioni di controllo ed effettua il controllo esterno periodico.
Esistono pungidita migliori di altri?
I pungidita sono le lancette che vengono utilizzate nel kit di un glucometro per prelevare la goccia di sangue su cui fare l'analisi. Sono tutte molto simili, per cui se ci si sta chiedendo se esista un pungidito migliore di un altro, la risposta è che la scelta è abbastanza indifferente e dipende dalla preferenza della persona diabetica. I pungidita possono essere utilizzati da soli o con un dispositivo automatico. Per ottenerli c'è bisogno della prescrizione medica, da parte del medico di medicina generale o del diabetologo. I glucometri automatici mirano a rendere invisibile la lancetta mentre penetra molto rapidamente nella cute, raggiungendo una profondità nota e stabilita.
Le dita vanno disinfettate prima di ogni test?
In realtà NON è consigliabile disinfettare i polpastrelli con alcol o sostanze simili in quanto potrebbero creare delle interferenze con le strisce usate per il test. Inoltre, considerata la frequenza con cui si dovrebbe controllare la glicemia, disinfettare un dito punto di recente può dare fastidio se non addirittura dolore. Prima di pungere il dito, è bene lavarsi le mani con acqua calda, non bollente, usando del sapone neutro e asciugarle con cura. È molto importante che ogni volta che ci si punge, le mani e le dita siano perfettamente pulite per evitare che resti di cibo o batteri o altro possano alterare il risultato del test della glicemia e che si possano innescare delle infezioni.
I continui buchi provocano dolore alla lunga?
Molte persone testimoniano che tale problema si verifica soprattutto all'inizio, durante le prime settimane dall'inizio dell'autocontrollo della glicemia con un glucometro ma che va scemando nelle settimane successive. Sono diverse le persone che si misurano la glicemia tutti i giorni, più volte al giorno, magari da 15-20 anni o più e che non hanno dolori alle mani e/o alla punta delle dita. Il progresso della tecnologia ha consentito, inoltre, di avere a disposizione glucometri che richiedono solo una piccola goccia di sangue rispetto al passato e quindi non è necessario pungersi in profondità. È consigliabile, comunque, pungere le dita a rotazione e non scegliere sempre lo stesso dito.